La storia del Castaldato antrodocano finisce con la pace di Nocera, ma a noi piace raccontare brevemente anche altro, fino a quando non si esaurisce l’importanza del castrum Introduci, altrimenti che la storia del medioevo di Antrodoco non sarebbe completa.
Il primo fu Filippo Caracciolo da Napoli, poi Cristoforo di Valle Regia, ciambellano di Giovanna, e ad essi e ai loro servientes, erano gli aquilani che dovevano corrispondere a proprie spese una paga mensile, oltre ad una parte delle spese per la custodia del castello. Ma pochi mesi dopo gli uomini di Cittaducale, approfittando del fatto che Rainaldo non abitasse stabilmente nel castello poiché aveva interessi maggiori altrove, se ne impossessarono con la forza, con grande sdegno e dolore degli aquilani.
Bibliografia Maria Rita Berardi: Antrodoco: un castrum di confine tra età sveva e angioina, in «Rivista storica del Lazio», III (1995), pp.3-41. Maria Rita Berardi: […]
Read MoreLa Regina Giovanna e Lalle Camponeschi dovettero prendere atto che con la forza sarebbe stato impossibile conquistare Antrodoco e decisero che bisognava aprire nuove trattative per porre fine alla situazione. Le trattative andarono avanti per più di un anno e il 30 settembre 1371 i rappresentanti aquilani Lalle Camponeschi II, Giovanni di Roio e Francesco Camponeschi, e i ribelli Luca Pretatti, Giuntarello da Poppleto e suo figlio Antonio, e la regina Giovanna, si ritrovarono nel castello di Nocera dove fecero rogare dal notaio Blasio Mordente da Teano, lo strumento di pace.
Read MoreRacconteremo qui quanto rappresentato nel corteo storico dal rione LA CONA e cioè gli eventi del periodo 1268-1273.
Read MoreIl rione ROCCA DI CORNO rappresenta nel Corteo Storico quanto accadde in Antrodoco nel 1266, quando il Papa Clemente IV chiamò in Italia Carlo I d’Angiò nella speranza che lo aiutasse a contrastare re Manfredi di Svevia.
Read MoreL’imperatore Federico II nel maggio del 1234 passa ad Antrodoco, con il figlio Corrado, diretto a Roma per offrire i suoi servigi a Papa Gregorio IX che era in difficoltà con i romani, sperando di riceverne in cambio che la città di Rieti veniat ad nostra servitia. Tornò ancora con gli stessi scopi nel 1239, ma senza raggiungere i suoi obiettivi.
In questo periodo egli era stato molto impegnato nel confine settentrionale, ma mai aveva trascurato il confine meridionale che visitava regolarmente appena poteva.
In seguito alla conquista normanna, Antrodoco era stato concesso come feudo da Ruggero II, re dei Normanni, in capite a Raimondo di Lavareta , quindi faceva parte del Regno Meridionale ma era assai ambito, per la sua posizione, dall’imperatore svevo Federico II.
Ad Antrodoco egli pose il suo quartier generale per controllare i Signori di Poppleto che a loro volta si erano ribellati al potere imperiale e si erano asserragliati a Capitignano.
Avute le notizie, Bertoldo, fratello di Rainaldo, raggiunse Antrodoco e si fortificò nel castello, ma Federico rispose immediatamente facendolo assediare dall’esercito svevo.
Antrodoco partecipa alla fondazione dell’Aquila con sei castelli.
Read MoreAntrodoco “Castrum” di confine Il Trattato di Benevento del 1156 tra il Papa Adriano IV e il re di Sicilia Guglielmo I, pose fine a […]
Read MoreL’età medievale viene suddivisa in Alto medioevo (dal 476 al 1000) e Basso Medioevo (dal 1000 al 1492).
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